
Ad oggi 20 luglio 2020, il comparto della formazione continua in sanità vive una situazione emblematica.
Per volere politico, le modalità di riapertura delle attività produttive, e le misure anticovid da adottare, sono demandate alle competenze regionali.
Ciascuna Regione emette proprie ordinanze scopiazzando quelle delle altre, nella fattispecie; dando il via libera all’organizzazione di Eventi Formativi, Congressi e Cerimonie con specifiche direttive attuative.
Il risultato è che le regioni continuano a scopiazzarsi l'una con l'altra, senza però entrare nel merito di una questione fondamentale per il settore dell’educazione continua in medicina (ECM), ossia: il personale sanitario è ammesso a partecipare agli eventi formativi e congressi, si o no?
Il dubbio nasce dal fatto che, andando a ritroso, il Presidente del Consiglio Conte nello suo DPCM del 11/06/2020 ; al punto V dell’Art. 1 ordinava: “sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità”
Nessuno più ufficialmente ha abrogato/modificato o fatto chiarezza circa il punto sovrastante, pertanto al momento il settore si trova in una sorta di limbo.
Solo la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna, hanno finora specificato nelle loro ordinanze alla voce “formazione residenziale” anche quella ECM.
Il sentore è che gli altri enti di governo stiano solo copiandosi a vicenda e che non vogliano assumersi tale responsabilità per non esporsi a critiche faziose.
Si rimane quindi nell'ambiguità a danno di tutti; del personale sanitario a cui gioverebbe la condivisione delle conoscenze acquisite, specialmente in questo periodo delicato, e tutto il comparto economico della formazione continua in medicina.
Senza parlare poi del danno economico che si sta creando, venendo a mancare una cospicua parte di indotto che si creava nel portare avanti queste attività.
Attualmente questa è la situazione che tiene bloccate migliaia di organizzatori (pubblici e privati) in Italia e che non consente una sicura ripartenza per il prosieguo dell’anno.